FRAPPE:
Le frappe sono dolci tipici del giovedì grasso. Si fanno in tutt'Italia con poche varianti e si chiamano in molti modi: "cenci", "donzelle", "chiacchiere", "bugie", "nastri di suore", "nodi d'amore"... Noi le facciamo così: Ci vogliono: 500 grammi di farina, 30 grammi di strutto (o di burro), 2 tuorli e un uovo intero, un cucchiaino di zucchero, un pizzico di sale e un po' di vino bianco. Poi ci vuole l'olio per friggere e tanto zucchero a velo per imbiancare le frappe dopo la frittura. Ed ecco la preparazione. Si dispone la farina a fontana sulla spianatora, si versano insieme lo strutto, i tuorli d'uovo, l'uovo intero, lo zucchero, il sale e il vino bianco e si lavora il tutto come quando si fa la pasta all'uovo per le fettuccine. Se ne fa una palla e la si lascia lievitare coperta da un panno per mezz'ora. Poi, sulla spianatora leggermente infarinata, si stende la pasta e si fa una sfoglia molto sottile. Con una rotella seghettata si ritaglia la pasta. A mia nonna piaceva dare forme diverse alle frappe. Le faceva lunghe e strette, a triangolo, romboidali, a nodo. Insomma non seguiva un modello, ma il suo estro. Una volta ritagliate, le frappe vanno fritte in abbondante olio d'oliva, finché non assumono un colore dorato. Si dispongono su carta assorbente per togliere l'unto superfluo e si servono su un vassoio, generosamente rivestite di zucchero. Calde o fredde sono ugualmente buone.
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